Fibromi o Miomi

L’utero è un organo fatto di tessuto muscolare perché la sua funzione, dopo essersi lasciato assottigliar e distendere in maniera incredibile durante la gravidanza, è quella di contrarsi e “spremere” fuori il bambino. In modo analogo, anche se in scala ridotta, la spremitura muscolare è utile per espellere i residui mestruali  e controllare l’emorragia mensile.

Le dimensioni medie dell’utero sono di 6 cm di lunghezza nella ragazza,7 cm nell’adulta. L’organo però può avere caratteristiche diverse dopo le gravidanze, infatti tende a ingrandire di 1-2 cm, perché il muscolo si è irrobustito e ha lavorato (proprio come in un sedentario e in un palestrato). Ma è soprattutto la stimolazione ormonale continua, mensile, che inizia con la pubertà e termina con la menopausa che fornisce lo stimolo al muscolo uterino di crescere. Anche l’età gioca il suo ruolo. Insomma con il passare del tempo l’utero tende fisiologicamente a ingrandire e il suo tessuto a ispessirsi e indurirsi. Questa variazione porta l’utero a diventare FIBROMATOSO: significa che non esistono veri e propri fibromi ma il muscolo è più duro e meno elastico. Se vogliamo fare un paragone gastronomico è come se si passasse dal filetto al bollito. Talvolta si assiste invece alla formazione di addensamenti o vortici muscolari che si chiamano FIBROMI o MIOMI, generalmente sono nodi che si sviluppano all’interno di un utero fibromatoso, ma talvolta invece sono nodi isolati inseriti in un utero per il resto normale.

In base alla loro posizione possono essere chiamati INTRAMURALI (signfica che sono nello spessore del muscolo), SOTTOSIEROSI (bernoccoli della superficie dell’utero) o SOTTOMUCOSI (nella parte piu’ interna, sotto le ghiandole mestruali).

fibroma o mioma

i vari tipi di fibroma all’interno dell’utero

La natura del fibroma è quasi sempre benigna. E’ vero che è descritta la degenerazione nella forma maligna (il sarcoma uterino) ma si considera un evento eccezionale.

I problemi che i fibromi possono dare sono di due tipi: il primo è la possibile difficoltà da parte dell’utero a mantenere la sua elasticità e capacità di contrarsi durante il flusso mestruale e pertanto si possono avere flussi più prolungati, piu’ abbondanti, talvolta con coaguli. Il secondo problema è legato alle dimensioni del fibroma che può diventare così grande da comprimere gli organi circostanti (retto, vescica, ureteri) o da dare sintomi (senso di peso, dolori).

I fibromi sono molto frequenti, generalmente sono rari prima dei 30 anni, si cominciano a vedere intorno ai 35 anni, sono molto frequenti dopo i 40 anni. Nella fascia di età premenopausale (45-50 anni) i fibromi, per il clima ormonale tipico di questi anni tendono a crescere di volume. Al contrario, passata la menopausa i fibromi tendono a regredire o scomparire.

La terapia è molto diversa da caso a caso. A volte fibromi grandi si possono lasciare in sede tenendoli sotto controllo perché non danno problemi di emorragie, non danno sintomi e non comprimono organi vicini. Altre volte fibromi piccoli costringono all’intervento perché danno problemi emorragici o sono sintomatici. Talvolta è peggio un utero “fibromatoso”, cioè di struttura meno elastica che veri e propri fibromi. Non esistono terapie mediche per i fibromi. Si potrebbe al limite sopprimere l’attività mestruale con ormoni che producono una menopausa artificiale e provvisoria ma è una terapia con indicazioni molto rare solo prima di un intervento chirurgico allo scopo di ridurre le dimensioni dell’utero da asportare. Solitamente la terapia è osservazione periodica oppure chirurgia. L’intervento poi può essere di tre tipi. Nella situazione piu’ frequente si asporta l’intero utero conservando le ovaie (isterectomia semplice). Altre volte, se l’età è tale da pensare che le ovaie smetteranno comunque di funzionare dopo poco tempo, si asporta l’utero e le due ovaie (isterectomia e annessiectomia). La via di asportazione è solitamente quella addominale : nei casi più semplici si esegue con una LAPAROSCOPIA (operando cioè attraverso tre piccoli fori nella parete addominale) oppure in LAPAROTOMIA (Aprendo la cavità addominale con un taglio orizzontale sulla pelle a livello dei peli pubici).

Qualche volta si può eseguire l’asportazione del solo fibroma, a condizione che non ci siano altri molteplici fibromi piccoli destinati a crescere entro pochi mesi.
Inoltre deve valere la pena impegnarsi in un intervento piu’ difficile e gravato da maggiori complicazioni (infatti si deve scavare nel muscolo uterino e “riempire il vuoto” lasciato dal mioma) solo pertanto se l’utero deve ancora svolgere in futuro la sua funzione (accogliere la gravidanza). Se non si intendono avere altre gravidanze la funzione principale dell’utero è cessata e si può asportare, lasciando le ovaie che garantiscono la normale produzione ormonale.

 

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